Il 67% di loro apprezza anche la relazione a livello personale con gli informatori. E’ quanto risulta da un nuovo sondaggio realizzato dal centro studi Fimmg su un campione di 1000 medici di medicina generale, presentato oggi a Milano.
I medici di medicina generale sono soddisfatti della relazione personale con gli informatori scientifici del farmaco e per la loro preparazione professionale. E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato dal Centro Studi Fimmg su un campione di mille mmg e presentato oggi a Milano, in occasione del Convegno Nazionale “Isf 2014: Come cambia l’Informazione Scientifica del Farmaco: stato dell’arte e prospettive future”, organizzato da Aboutpharma. Il 67% degli intervistati ha espresso una soddisfazione elevata per la relazione personale con gli informatori scientifici e l’85% una soddisfazione medio-alta per la loro preparazione professionale. Negli ultimi anni, però, il numero delle visite settimanali che i medici di famiglia ricevono da parte degli informatori si è “marcatamente ridotto” secondo il 73,7% dei professionisti. Il 44% dei mmg riferisce di incontrare un Isf meno di 5 volte alla settimana. La modalità dell’informazione è rimasta sostanzialmente tradizionale. Durante le presentazioni dei farmaci i tablet e pc vengono utilizzati dagli Isf “a volte”, secondo quanto riferito dal 44.4 % dei medici, e “raramente” per il 25%. Alla metà dei mmg (51,3%) è capitato di essere contattata a volte dalle aziende del farmaco per attività di informazione/promozione mentre al 23% solo raramente. “Il sondaggio mette in evidenza, inoltre, che i medici di medicina generale considerano tra gli aspetti che più condizioneranno il rapporto tra medicina generale e ISF la concentrazione dei farmaci a elevato costo in ambito ospedaliero e le spending review – ha spiegato Fiorenzo Corti, responsabile della comunicazione della Fimmg, illustrando i dati dell’indagine -. Il miglioramento dell’obiettività scientifica, della correttezza e della completezza delle informazioni sono gli aspetti maggiormente richiesti dai mmg”. (Fonte: Quotidiano Sanità)