San Camillo al collasso, regione Lazio inadempiente

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La segreteria FVM aziendale del San Camillo Forlanini aderisce alla legittima protesta dei sindacati del comparto e dell’Anaao Assomed mediante l’occupazione della Direzione generale a tutela della dignità e della sicurezza dei pazienti e degli operatori.

 

Già a giugno FVM- Fassid ed Anaao hanno denunciato le gravi carenze mediante pubblicazione di un comunicato a pagamento sul giornale “la  Repubblica”.

Dopo un primo incontro con la Regione non sono susseguiti nè altri incontri nè tanto meno si sono viste azioni concrete e reali per la soluzione dei problemi denunciati.

 

Oggi viviamo le conseguenze annunciate e previste di questo colpevole immobilismo. Una Regione che tenta di risolvere i problemi una volta che sono scoppiati e non quando è in grado di prevenirli denuncia una grave incapacità di gestione.

 

Oggi le sale del pronto soccorso hanno visto la presenza contemporaneo di oltre 127 malati. Impossibile curarli e assisterli degnamente con unica prospettiva quella di finire, dopo giorni di calvario in pronto soccorso, un una ulteriore barella nei corridoi, per poi essere dimessa il prima possibile per permettere a qualche altro sventurato di occupare la barella lasciata libera. Complementi bella sanità.

 

Oggi tentare di risolvere il caos mediante la  presenza di posti letto improvvisati in tutti i corridoi dei reparti è inutile e tardivo. Magari si sarebbe dovuto evitare di chiudere un intero reparto di pneumologia a settembre… o consentire al San Camillo di assumere medici infermieri e primari che servono per mantenere aperti i reparti ed a curare i cittadini in modo dignitoso e non sulle barelle o nei corridoi.

 

Ci auguriamo un intervento forte seppure tardivo della Regione e del ministro della sanità.

Invitiamo i lavoratori del San Camillo a partecipare all’occupazione.

Invitiamo i cittadini a far sentire la loro voce.

 

I problemi, che non sono presunti ma palesi, non si risolvono negandoli ma affrontandoli con serena determinazione ascoltando anche le giuste segnalazioni di chi lavora in prima linea.