CASE DELLA SALUTE

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BASTA CONFUSIONE LE CASE DELLA SALUTE NON PSSONO ESSERE FINANZIATE DAGLI ACCORDI SULLE UCP (ultimo ristoro economico degli ultimi dieci anni)

Per lo SMI Lazio le case della salute dovrebbero rappresentare un’opportunità per il territorio di riappropriarsi finalmente del suo ruolo di filtro e controllo sanitario della popolazione. Tutto ciò non può e non deve ricadere nelle tasche dei soliti noti… Abbiamo sostenuto con forza la necessita di  un cambiamento di rotta che portasse maggiori risorse dall’ospedale al territorio ma, sino ad oggi, la regione ha solo chiuso nosocomi, bloccato i trasferimenti e favorito i pensionamenti senza reintegro. Questo ha significato una considerevole riduzione della risposta sanitaria al cittadino senza alcun miglioramento dei servizi territoriali anch’essi impoveriti dalla riduzione del personale. Non e accettabile che la medicina generale con le propine minime risorse (3% del bilancio regionale) possa trovare una soluzione all’insoddisfazione del cittadino. Per lo SMI  Lazio, ma ci auguriamo anche per gli altri sindacati di categoria, le case della salute non possono e non devono essere finanziate con i soldi della medicina generale data la presenza di tutte le figure professionali inserite al suo interno. Inoltre, visto la base volontaristica del progetto, laddove non siano previsti fondi aggiuntivi, non si possono obbligare i medici ad entrare nelle strutture con il “sottile ricatto”  di finanziare l’accesso del medico con parte del proprio stipendio.

Questo ed altri saranno i temi trasversale;i che verranno trattati nelle prossime assemblee aziendali dello SMI Lazio alle quali invito a partecipare tutti, anche simpatizzanti. Durante le riunioni vi daremo anche notizie in merito ad altre tematiche di interesse sia dei medici convenzionati (MMG, specialisti e PLS) che dei dirigenti medici territoriali ed ospedalieri.

Spero di vedervi numerosi A presto Paolo Marotta