Il medico di medicina generale da libero professionista opererà «in regime di collaborazione coordinata e continuativa nell’ambito dell’organizzazione del Ssn» e afferirà a un ruolo unico in cui confluiranno medici dell’assistenza primaria, della continuità assistenziale e della medicina dei servizi territoriali (resta fuori dal ruolo unico l’emergenza sanitaria territoriale). (Consulta La bozza delle “Disposizioni generali” Acn 2014-2016).
Le forme organizzative che assumerà l’assistenza – Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) o Unità complesse di cure primarie (Uccp) – saranno come da decreto Balduzzi ad adesione obbligatoria e andranno a sostituire entro sei mesi tutte le forme associative e le aggregazioni funzionali e/o strutturali esistenti.
Ancora: nel caso in cui l’azienda sanitaria non metta direttamente a disposizione i servizi ma solo le risorse finanziarie, si prevede che l’Aft possa essere supportata sia per l’acquisizione che per la gestione dei fattori produttivi da società di servizio. Cioè private. Escluse in ogni caso dalla fornitura di prestazioni sanitarie e sociosanitarie.
Infine, le nomine “politiche”: spetterà al direttore di distretto (a sua volta nominato dal Dg dell’azienda che è diretta emanazione della Regione), individuare il referente di Aft e il coordinatore di Uccp, seppure nell’ambito di una rosa di nomi composta da almeno tre candidati.
E’ una mini-rivoluzione quella prevista dai primi articoli della bozza di Acn per la medicina generale, anni 2014-2016, che questo sito è in grado di anticipare. Le trattative tra parte pubblica e sindacati, appena riprese dopo la pausa estiva, non sono ancora entrate nel vivo: la Sisac fino a ora ha illustrato l’indice e i primi 11 articoli, contenuti nelle Disposizioni generali. Ma già la carne al fuoco è tantissima e c’è da giurare che la “pausa tecnica” imposta dai congressi di Snami, Fimmg e Smi prima della ripresa degli incontri, in calendario per il 15 ottobre, offrirà ai medici molte occasioni di dibattito. Ma vediamo punto per punto i contenuti della bozza già illustrata.
Campo di applicazione edurata dell’accordo. Dal 1° gennaio 2017 è istituito il ruolo unico della medicina generale in cui confluiscono tutte le aree tranne l’emergenza sanitaria territoriale. In questo contesto, il medico di medicina generale esercita attività libero-professionale, operando in regime di collaborazione coordinata e continuativa nell’ambito dell’organizzazione del Ssn «per il perseguimento delle finalità dello stesso Ssn». L’Accordo entra in vigore dalla data di assunzione del provvedimento da parte della Conferenza Stato-Regioni. I 3 i livelli di contrattazione (nazionale, regionale e aziendale) devono risultare coerenti con il quadro istituzionale definito dal nuovo Titolo V della Costituzione.
Istituzione delle Aft e Uccp. Entro sei medi dall’entrata in vigore del nuovo Acn le Regioni definiscono gli atti di programmazione volti a istituire Aft e Uccp secondo questi criteri: istituzione delle Aft in tutto il territorio regionale; istituzione delle Uccp come parti fondamentali ed essenziali del distretto in zone ad altà densità di popolazione; sostituzione di tutte le forme associative già esistenti; realizzazione del collegamento funzionale tra Aft e Uccp e tra queste e l’azienda sanitaria, tramite idonei sistemi informativi. A delineare il nuovo quadro saranno Accordi integrativi regionali da perfezionarsi entro il 31 dicembre 2016, «termine oltre il quale la Regione provvede unilateralmente a sospendere la parteeconomica integrativa degli accordi regionali fino alla sottoscrizione del nuovo accordo integrativo regionale. I medici operano obbligatoriamente all’interno nelle nuove forme organizzative e aderiscono obbligatoriamente al nuovo sistema informativo.
Caratteristiche delle Aft. Sono forme organizzative monoprofessionali che garantiscono l’assistenza per l’intera giornata e per sette giorni alla settimana a un bacino di popolazione inferiore ai 30mila abitanti. Vi lavorano Mmg titolari di scelte e/o incarichi a rapporto orario. I medici dell’Aft mantengono il proprio studio e possono svolgere parte della loro attività, a rotazione o in modo coordinato, presso la sede di riferimento. La Aft è priva di personalità giuridixa e la gestione dei servizi, come detto, è in capo all’Asl oppure a società esterne. Tra i compiti della Aft: assicurare l’erogazione dei Lea; ealizzare la continuità assistenziale sulle 24h e 7 giorni su sette; sviluppare la medicina d’iniziativa; impiegare ricetta elettronica e aggiornare Fse e scheda sanitaria individuale; promuovere l’equità d’accesso e la diffusione di buone pratiche cliniche; realizzare il coordinamento con il sistema di emergenza-urgenza. Le attività, gli obiettivi e i livelli di performance sono parte integrante del programma delle attività territoriali del distretto, inclusa l’integrazione con i medici delle Uccp. Il referente della Aft resta in carico per non meno di tre anni e manrtiene invariato l’incarico convenzionale in essere. E’ garante del mantenimento della continuità assistenziale.
Caratteristiche delle Uccp. Sono forme organizzative complesse che operano in forma integrata all’interno di strutture e/o presidi individuati dalla Regione, con una sede di riferimento e altre eventualmente dislocate sul territorio. La Uccp garantisce il carattere multiprofessionale della sua attività attraverso il coordinamento e l’integrazione principalmente dei medici, convenzionati o dipendenti, delle altre professionalità convenzionate con il ssn, degli infermieri, delle professioni ostetrica, tecnica, della riabilitazione, della prevenzione e del sociale a rilevanza sanitaria. La partecipazione del medico di medicina generale è regolata nell’ambito dell’Accordo integrativo regionale. Ai Mmg l’Asl garantisce, oltre a quanto già previsto per le Aft, l’uso dei locali, le utenze correlate e la dotazione strumentale necessaria per l’attività che deve essere esclusivamente di tipo istituzionale. Ogni Uccp garantisce l’assistenza sanitaria di base e diagnostica di I° livello, anche per ridurre l’accesso improprio al Pronto soccorso; realizza una presa in carico continuativa, in particolare dei malati cronici complessi; sviluppa la medicina d’iniziativa; contribuisce all’integrazione socio-sanitaria; potenzia il ruoo di continuità già assegnato alle Aft.
Perché tutto ciò sia possibile la Uccp condivide le proprie attività e la conseguente valutazione con il distretto e partecipa a programmi di aggiornamento/formazione e a progetti di ricerca concordati con il distretto.
La valutazione dei risultati raggiunti dai Mmg che operano all’interno della Uccp costituisce la base per l’erogazione della parte variabile del trattamento economico dei medici stessi. Questa parte variabile è inclusa ed evidenziata nell’eventuale budget che l’Asl può decidere di adottare nei confronti dell’intera Uccp.
Se l’azienda decide di individuare il coordinatore dell’Uccp tra i medici convenzionati e operanti nell’ambito della stessa azienda, la procedura di designazione dovrà seguire criteri analoghi a quelli previsti per il referente Aft. (Fonte: Sole24Ore Sanità)
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