Il presidente dell’Ordine dei medici di Roma interviene su due temi sempre scottanti e lo fa, da un lato con un appello alla necessità di mantenere sempre un approccio scientifico sui vaccini e dall’altro, annunciando l’attivazione della Commisione Bioetica dell’Ordine per studiare “situazioni di mediazione” sul fine vita.
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“Che succederà alla legge sull’obbligo vaccinale dopo il 4 marzo? Dopo le polemiche degli ultimi mesi la norma rischia effettivamente di essere abrogata dal nuovo Governo?”, se lo chiede il presidente dell’Ordine dei medici di Roma Antonio Magi che si augura che così non sia.
“Spero che il Governo e gli italiani siano coscienziosi”, dice, aggiungendo che “la questione vaccini non può essere legata ad uno o all’altro partito ma soltanto all’evidenza scientifica. I vaccini salvano la vita e non dobbiamo dimenticare che l’Italia è uno dei Paesi sotto pressione per quanto riguarda la migrazione: stanno tornando tante malattie che erano diventate per noi sconosciute, quindi se non ci proteggiamo con i vaccini possiamo creare grossi problemi alla popolazione e al sistema della sanità”.
Magi è intervenuto anche per chiarire la posizione dell’ordine romano sulla nuova legge sul fine vita. “Si tratta sicuramente di una legge importante – ha detto – che però va rivista, tant’è che noi come Ordine della Capitale, il più numeroso in Italia con i suoi oltre 41 mila iscritti, abbiamo immediatamente attivato la nostra Commissione di Bioetica, formata da medici laici e cattolici, che sta studiando delle situazioni di mediazione. I cattolici non sono contrari ad accompagnare nel migliore modo possibile i il fine vita, l’importante è che vengano seguite le prassi e che il medico non sia costretto soltanto a subire le decisioni prese da altri”.
Ed infine anche uin accenno alla clonazione, dopo gli ultimi esperimenti di clonazione, compreso quello di due scimmiette in Cina. “Effettivamente la clonazione solleva grandi problemi etici. Il progresso non si puo’ e non si deve fermare ma bisogna stare molto attenti a come lo si utilizza: non vorrei che quello alcuni scenari molto ‘futuristici’ e ‘catastrofici’ proposti spesso al cinema possano diventare realta’. Insomma, bene il progresso pero’ senza perdere mai di vista l’etica generale e professionale”, ha detto il presidente dell’Omceo di Roma. (Fonte: Quotidiano Sanità)