SMI IN REGIONE PER LA CENTRALE D’ ASCOLTO

Sindacato Medici Italiani (SMI) in Regione: ok alla stabilizzazione contrattuale degli operatori della Centrale di Ascolto del servizio di Continuità Assistenziale
Questa mattina, nel corso della riunione tra il Sindacato Medici Italiani (SMI) – sezione Lazio – e vertici regionali (presenti anche Fimmg-Lazio e Cgil) è stato stabilito quanto segue: stabilizzazione contrattuale con conferimenti di incarichi a tempo indeterminato per gli operatori della Centrale di Ascolto del servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) e relativa apertura del tavolo istituzionale in collaborazione con l’Ares 118, Regione Lazio, Asl e sindacati. Un grande risultato ottenuto dallo SMI che, dopo innumerevoli sollecitazioni, ha ottenuto – primo sindacato in tal senso – un tavolo istituzionale ad hoc. Va sottolineato, inoltre, l’effettivo e costante impegno dello Sindacato Medici Italiani soprattutto nella tutela e nella difesa dei diritti del paziente.
Ancora in stand-by la questione riguardante l’assunzione di altri medici della Continuità Assistenziale e la situazione del sotto-organico del servizio in questione nel Lazio, in seguito alla revoca dell’incarico per gli operatori che assistono più di 650 pazienti in assistenza primaria (Articolo 65 ACN 2005). Per quel che concerne la  posizione dei medici minimalisti, per i quali il Sindacato Medici Italiani ha chiesto il congelamento della norma che prevede la perdita della convenzione per i sanitari che non hanno in cura minimo 300 pazienti, la parte pubblica e Fimmg-Lazio hanno rimandato alla contrattazione in sede di revisione di accordo regionale. «L’impegno del Sindacato Medici Italiani è stato notevole – ha dichiarato il segretario organizzativo dello SMI, Cristina Patrizi – il nostro intento è stato ed è quello di mettere a conoscenza la parte pubblica delle tematiche succitate cercando di trovare, nel corso dell’incontro, un accordo per ciascuna tematica. Tutelando in primis i nostri pazienti; il nostro impegno primario. Abbiamo preso atto della volontà di intenti della parte pubblica di risolvere ciascuna problematica ma, evidentemente, non in sede di riunione in quanto privi della forza istituzionale necessaria. Stupisce l’insistenza della Fimmg-Lazio nel voler posticipare il tutto perdendo ulteriormente tempo. Un atteggiamento che lo SMI ha trovato alquanto anomalo da parte di un sindacato».
«Siamo altrettanto stupiti – ha aggiunto una delle responsabili della Continuità Assistenziale, Pina Onotri – che si applichino rigorosamente solo alcune norme del contratto relativo alla Continuità Assistenziale e non altre. Basti pensare alla mancata applicazione delle piante organiche nonostante 40 medici della Asl RmB abbiano inviato una diffida all’allora assessore Augusto Battaglia in merito alla mancata applicazione della norma contrattuale».
 
 Di seguito i punti discussi nel corso della riunione del 7 luglio tra Sindacato Medici Italiani (SMI) e vertici regionali
 
1)      Stabilizzazione dei medici precari addetti alla Centrale di ascolto di Continuità Assistenziale di Roma, al fine di ottimizzare e qualificare il servizio rivolto all’utenza.
2)       Salvaguardia dei colleghi minimalisti e tutela dei pazienti che rischiano di perdere il proprio medico di fiducia per l’applicazione di un’iniqua norma contrattuale. (Se entro tre anni dall’inizio dell’incarico non si supera quota 300 pazienti, è possibile che venga applicata la revoca della convenzione in assenza di una motivazione valida)  – Articolo 19 ACN 2005
3)      Impedire che si aggravi la situazione del sotto-organico della Continuità Assistenziale nel Lazio, in seguito alla revoca dell’incarico del servizio per gli operatori che assistono più di 650 pazienti in assistenza primaria – Articolo 65 ACN 2005